“Filippo di ser Brunelescho e Giovanni d’Antonio di Bancho e Donato di Nicholò di Betto Bardi deono avere per loro faticha durata in fare uno modello di mattoni murato a chalcina sanza alchuna armadura fatto più tenpo fa per asenpro e modano della chupola grande fiorini quarantacinque d’oro” (Archivio storico dell’Opera di Santa Maria del Fiore)

È la registrazione del pagamento di un modello in mattoni della cupola eseguito dal Brunelleschi, Donatello e Nanni di Banco. Si trattava di un modello di grandi dimensioni posto vicino al Campanile di Giotto e che purtroppo venne distrutto, come riporta un documento del 23 gennaio 1430 (1431 nel calendario comune), in quanto “quampluribus personis querelantibus de inhonestate que fit in dicto modello tam vacuationis corporis quam etiam alterius inhonestatis(…)”.

Insomma, in quel modello ormai inutile, cosi vicino ad un luogo sacro, si facevano porcherie d’ogni genere, fra cui “vacuationis corporis”.