la prima volta a Firenze

Accadde a Firenze: 23 novembre 1403

Lorenzo Ghiberti e il patrigno Bartolo di Michele firmano con una commissione speciale nominata dall’Arte di Calimala il contratto per l’esecuzione della porta nord del Battistero.

Era la conclusione di quel concorso indetto nel 1401 dalla corporazione dei mercanti fiorentini e al quale parteciparono, fra gli altri, Jacopo della Querce e Filippo Brunelleschi.
La prova consisteva nell’esecuzione di una formella in bronzo con il Sacrificio di Isacco.
Fra il 1402 e il 1403, trentaquattro giudici si riunirono per presiedere al concorso che, nei libri di storia dell’arte, ha segnato l’inizio del Rinascimento.

Il Manetti, biografo e contemporaneo di Filippo Brunelleschi, scrive: poiché “l’opera era grande e voleva gran tempo e grande spesa, che l’allogassino parimenti a ciascheduno [Ghiberti e Brunelleschi], e che fussino compagni. Chiamati Filippo e Lorenzo alla presenza e fatto loro le parole di questo tinore, Lorenzo taceva, Filippo non volle mai consentire, se l’opera non era tutta sopra di lui: e sempre stette in su questo.” A quel punto la commissione decise di allogare le porte al solo Ghiberti, la cui versione dei fatti, descritta nei suoi “Commentarii” , è in realtà molto diversa: “Universalmente mi fu conceduta la gloria senza alcuna exceptione”.

La porta costò all’Arte di Calimala oltre 16.000 fiorini più 6000 per gli stipiti di bronzo per un totale di 22.000 fiorini (corrispondenti a oltre 3.600.000 euro, secondo il valore dell’oro di adesso) e a causa di ciò i membri della commissione incaricata dell’esecuzione della porta, che si protrasse per 22 anni, furono accusati di aver sostenuto una spesa eccessiva.

La risposta a tale accusa fu: “Quod erat magis considerandum et extimandum honor et fama quam expensa” ovvero che era da dare maggior considerazione e valore all’onore e alla fama piuttosto che alla spesa.

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