“E a dì 17 novenbre 1494, entrò el Re di Francia [Carlo VIII], alle ore 22. Giunse alla porta a San Friano e andò per piazza, e andarono tanto adagio che gli era 24 ore [il tramonto], quando entrò in Santa Maria del Fiore (…); e per quella andò con sua baroni e cittadini, insino all’altare maggiore, con tanto tomulto di grida Viva Francia: mai fu sentito maggiore al mondo. Pensa ch’egli era tutto Firenze tra in chiesa e fuori“.
È lo speziale Luca Landucci a scrivere queste parole nel suo Diario Fiorentino dal 1450 al 1516, il quale non nasconde però la sua delusione quando vide il re scendere da cavallo: “E vedutolo a piede, parve al popolo un poco diminuita la fama; perché invero era molto piccolo uomo”. Parafrasando il detto popolare “altezza mezza bellezza”, potremo dire anche “altezza mezza grandezza”.
Questo idillio fra la città del giglio e il re francese durò pochi giorni; Carlo VIII avrebbe voluto far rientrare a Firenze Piero de’ Medici, cacciato dalla Signoria una settimana prima, inoltre restituì la libertà a Pisa e come scrive il Landucci: “tolse Pisa e donolla a’ Pisani, che non poteva nè doveva farlo; perché dette quello che non era suo”…con tutto il tempo che ci avevano messo i fiorentini a conquistarla!
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